Avventure nel mondo: la periferia di Roma nord.

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  1. marco 200
     
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    Ieri mi sono presentato. Vorrei dare un contributo su un tema che mi sta particolarmente a cuore: la mobilità ciclabile nella periferia di Roma nord, che percorro abitualmente, recandomi molto spesso in bici da casa mia (vicino piazza Balduina) a un circolo canottieri situato sulla Salaria, un chilometro oltre il GRA (ca 15 km di percorso).
    Mi scuso se non sarò breve, ma vorrei affrontare il discorso in modo organico.
    Premetto che in generale le strade più pericolose a Roma mi sembrano le strade più periferiche, perché il traffico è più veloce e per l'assenza in molte zone della periferia di una rete viabile secondaria con caratteri di continuità. Ciò è particolarmente evidente a Roma nordovest a causa del rilievo montuoso, per cui le strade consolari (Aurelia, Trionfale, Cassia, Flaminia, Salaria) costituiscono i percorsi più brevi e di minore pendenza (su crinali o in fondovalle) rispetto ai quali per lunghi tratti non ci sono agevoli alternative, se non alcune strade molto più lunghe e con forti dislivelli. Forse è proprio in queste aree che si sente maggiormente la mancanza di piste ciclabili (intendo quelle vere, che servono per spostarsi rapidamente per andare al lavoro, realizzate a fianco delle strade principali, NON le piste come la Tevere nord che fanno lunghi giri tra le anse del fiume e sono buone solo per la passeggiatina domenicale). Talvolta basterebbero anche pochi brevi tratti che avrebbero una importanza strategica per connettere strade secondarie che oggi sono ancora scollegate.
    Faccio l'esempio del mio percorso verso Settebagni, che ha due varianti fino al GRA: la Salaria se vengo dal centro, la Flaminia se vengo direttamente da casa mia
    1) Comincio con la Salaria. Fino a un certo punto si va benissimo. Si sottopassa la Tangenziale est-via del Foro Italico con la ciclabile che attraversa il Prato della Signora, si attraversa l'Aniene sul marciapiede destro, si arriva al sottopassaggio pedonale all'inizio di via dei Prati Fiscali (lurido e buio di notte) e si prende via di Villa Spada, magnifico stradello di servizio alle FS, rettilineo e in piano, parallelo alla via Salaria. Peccato che a un certo punto finisce e ci si deve immettere per forza sulla via Salaria (qui superstrada a 4 corsie) per alcuni chilometri fino al GRA. Non ci sono alternative (il giro per Fidene e Colle Salario è lunghissimo e con forte pendenza). Il pericolosissimo svincolo tra Salaria e GRA costituisce l'unico modo per superare il raccordo dalle parti della Salaria. Non esistono altre strade.
    Si prosegue poi per altri due chilometri obbligatoriamente a fianco della superstrada fino a Settebagni (io mi fermo prima, il mio circolo è a un km dal raccordo). Lo svincolo Salaria/GRA lo trovo particolarmente spaventoso soprattutto al ritorno, quando io vado dritto verso il centro, e molte macchine girano a destra per il GRA direzione Flaminia, a tutta velocità e tagliandomi la strada.

    2) via Flaminia. Da casa mia ci arrivo con la Camilluccia, Giochi Delfici, via Vilfredo Pareto. Il primo tratto della Flaminia nuova, da Corso Francia all'Euclide va ancora bene: strada a due corsie, traffico abbastanza lento, larga corsia di emergenza. Dopo l'Euclide iniziano i dolori. Bisogna buttarsi nello svincolo viale Tor di Quinto-Flaminia come se si fosse alla guida di una motocicletta. In alternativa bisognerebbe traversare a un semaforo pedonale, all'altezza di un camping, e fare un pezzo di Flaminia contromano (pericolosissimo perché le macchine arrivano a tutta velocità in curva invadendo la corsia di emergenza) per raggiungere una strada secondaria e un cavalcavia. Dopo lo svincolo con via Tor di Quinto a destra si può uscire su una stradina che conduce in breve alla ciclabile Tevere nord, ma quest'ultima segue le anse del fiume ed è un percorso troppo lungo. Siccome vado sempre di fretta proseguo sulla Flaminia altri due chilometri, qui superstrada a 4 corsie, traffico velocissimo, corsia laterale ridotta a una larghezza di meno di mezzo metro anche per assenza di manutenzione lungo i bordi.
    Finalmente al terzo svincolo si può uscire sulla viabilità secondaria di Saxa Rubra, intorno la Rai, si raggiunge l'ottimo ponte ciclopedonale che scavalca il Tevere sotto il GRA, si prosegue per le stradine di castel Giubileo fino alla Salaria. Ma qui ahimè il passaggio attraverso il maledetto svincolo salaria/GRA è di nuovo inevitabile.

    La cosa assurda è che tra il GRA e Settebagni sul lato sx della Salaria, proprio all'altezza del nostro circolo, esiste un tratto di ciclabile, realizzato alcuni fa, lungo 500 m, che attualmente è assolutamente inutile. Allego foto. Inizia e muore a fianco della superstrada senza collegarsi a nulla. Solita opera incompiuta e spreco di denaro pubblico, invasa da foglie secche ed erbacce. Eppure non ci vorrebbe niente per completarla. Ieri sera ho elaborato un progettino che allego qui sotto, il quale mostra come con pochissimi interventi si potrebbe collegarla a due stradine secondarie (attualmente separate da un campo agricolo) per poi sottopassare il raccordo su un marciapiede seguendo strade secondarie di Castel Giubileo. Dalla parte opposta si potrebbe raggiungere in breve il quartiere di Settebagni e le sterrate che si inoltrano nel parco della Marcigliana; sarebbe finalmente un modo per attraversare in tutta sicurezza il GRA. E' una ciclabile che potrebbe essere dedicata ad Alice, la mia compagna di canottaggio che fu travolta a un semaforo pedonale della salaria proprio nel tratto in questione.

    Ultima nota dolente: la mancanza di illuminazione, problema che si fa sentire soprattutto nei pomeriggi di inverno. La ciclabile Tevere nord non ha neanche un lampione; al buio è pertanto impercorribile perché è troppo isolata e si può essere preda di balordi e cani randagi. Ma è rimasto al buio da sempre (nonostante le lampade qui ci siano) anche il ponte ciclabile sul Tevere realizzato sotto il GRA!
    Le strade consolari in periferia hanno spesso lunghi tratti (anche 500 m e oltre) dove tutti i lampioni sono spenti. Rischi di ammazzarti tra le buche infinite e il traffico automobilistico che ti sfiora a tutta velocità. Quando la sera torno in bici dal circolo con un mio amico ci diciamo sempre. "che percorso vuoi fare stasera? preferisci farti accoltellare e azzannare sulla ciclabile Tevere o preferisci farti arrotare sulla Flaminia (o sulla Salaria)?". In genere se siamo in due ci facciamo coraggio e scegliamo il rischio accoltellamento, se sono da solo preferisco farmi arrotare e vado sulla Flaminia. L'inverno scorso presi la ciclabile Aniene per andare a una riunione a MonteSacro, Erano le sei del pomeriggio, ma sembrava di stare nei boschi della Transilvania, nel buio più totale senza un'anima in giro. All'improvviso ho intravisto la sagoma di un gigante (a me sembrava così) che stava a gambe divaricate in mezzo alla pista. L'ho sfiorato a tutta velocità non dandogli il tempo di reagire. Poi mi sono trovato dentro dei cunicoli ancora più bui e interminabili, pedalando con tutte le mie forze e con il cuore in gola per ritornare nella "civiltà".
    Mia figlia (22 anni) è diventata anche lei una ciclista urbana. Ma potrei mai consigliarle di spostarsi in bici lungo questi percorsi?

    immagine allegata
     
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    qui fut tout, et qui ne fut rien

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    Marco sono commosso, è un bellissimo post, hai documentato in modo molto preciso il quotidiano di quello che io ho potuto solo intuire passandoci la domenica, anche se già altri avevano trattato di via di Villa Spada e dei sottopassi dei Prati Fiscali.

    Per le immagini non hai ancora l'anzianità (mi pare siano 10 messaggi) per postarle, quindi modificale come se fossero un testo e provvedo poi io a pubblicarle, sono davvero curioso di verderle.
    :applauso:
    marco

     
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  3. andrew_difrancesco
     
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    sono anche io curioso di capire questo passaggio! Seguo con interesse!
     
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  4. emmeppi
     
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    Ciao,

    mi chiamo anche io Marco e abito a 100m da p.za balduina
    e vado a lavoro in bici
    e vado in bdc il weekend

    pensare che roma nord è la zona con più ciclabili....

    sottoscrivo, flaminia, salaria, tiberina, etc. si percorrono con grande rischio incolumità, ampi tratti senza corsia preferenziale, tutti sopra il limite che comunque è elevato, le ciclabili sulle consolari sarebbero una grande opera. l'illuminazione mi basterebbe averla sulla via trionfale che altezza Villa miani è sempre buia per 2 Km...

    purtroppo a Roma ci sono dalle stime 200.000 cicliesti urbani (170.000 nel 2012), ma poco aggregati
    contiamo un cazzo e si va in bici a proprio rischio e pericolo...
    :-(
     
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  5. marco 200
     
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    Per le due immagini che non ho potuto caricare nel post, ho risolto appoggiandole al mio sito internet.
    Questo è il link:
    www.rilievoarcheologico.it/home-articoli-li_000015.htm
     
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    Bel post!!!
    Anche io ci ho fatto solo una paio di passeggiate e qualche aspetto lo avevo colto.
     
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  7. guernica_70
     
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    Io sto a Ponte Milvio e finora non mi sono mai azzardato ad avventurarmi su Flaminia e/o Salaria verso fuori Roma proprio per tutti i problemi denunciati dal bellissimo post di Marco 200.
    Le soluzioni che propone sarebbero utilissime.
    ↓seppe
     
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6 replies since 22/12/2015, 22:59   238 views
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