Storni, niente fondi per cacciare gli uccelli allarme guano sulla ciclabile del Tevere

da Corriere.it

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    qui fut tout, et qui ne fut rien

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    Non ci passo quotidianamente e non ho idea se il problema guano sia reale,
    certo che emergono cose abbastanza assurde:
    - si spendono 100 mila euro l’anno per gli storni, di più se si calcolano vari rivoli...
    - nell'articolo si parla di motorini... che c'entrano ?
    - si parla di pericoli per i ciclisti ma non si parla del fatto che da qui a poco la ciclabile sarà sott'acqua
    quindi non utilizzabile fino a primavera inoltrata...

    Comunque riporto l'articolo
    per commentare ed aggiornare la situazione tevere scrivere sulla discussione specifica, grazie.

    "[...]
    Primi ad accorgersene sono stati i ciclisti: Fausto Bonafaccia, il presidente di BiciRoma (9.000 iscritti) avverte che la ciclabile sul Lungotevere, specie nel tratto tra Ponte Sisto e Ponte Garibaldi, rischia di diventatare «un tappetino di guano».
    [...]
    PERICOLO CADUTE - L’allarme lo ha lanciato una settimana fa, scrivendo all’assessore all’Ambiente Estella Marino (la lettera porta la data del 3 novembre) e chiedendo «il suo intervento perché la ciclabile lungo la banchina del Tevere possa essere percorribile e igienicamente accettabile». Ma interventi, finora, non se ne sono visti. Nel frattempo, «il ritorno degli storni, che si posizionano sui platani del lungotevere, come avviene ogni anno, sta creando non pochi disagi» e molti sono i ciclisti che rischiano scivolate e pericolose cadute a terra.

    UN URLO PER FARLI SCAPPARE - «Chiediamo che il Comune faccia qualcosa – ribadisce il presidente di BiciRoma - e che vengano riattivati gli strumenti e le azioni per allontanare gli storni dalla zona e permettere il normale transito sulla ciclabile che altrimenti viene ricoperta dalle deiezioni degli uccelli». Peccato che quest’anno non ci siano fondi per questo genere di operazioni: nemmeno quelle poche migliaia di euro che servivano ad allontanare gli storni dai platani del lungotevere inviandoli verso il parco di Monte Mario. L’intervento impiegava un apparecchio audio che diffondeva un grido per spaventare gli uccelli e costringerli ad allontanarsi verso luoghi meno sensibili.

    TAGLI DI BILANCIO - «Quest’anno hanno appena approvato il bilancio –spiega Francesca della Lipu, la lega italiana per la protezione degli uccelli – e da questo bilancio sarebbero stati tagliati all’ambiente la metà dei fondi, compresi quelli del Progetto Storni, che ad oggi non può essere finanziato. Se ci sono problematiche urgenti e avvenimenti straordinari il sindaco dovrà adesso provvedere con qualcosa di straordinario». Fino a quattro anni fa, era la stessa Lipu incaricata di allontanare gli storni: il progetto, compreso uno studio, un call center per le segnalazioni ed apparecchiature fisse nei luoghi più «affollati» (come viale delle Milizie) costava 100 mila euro l’anno. Altri tempi.

    FAUNA URBIS E COSTI - Ultimamente l’allontanamento veniva effettuato da una società del Campidoglio (meglio dell’Ama) , l’associazione «Fauna urbis» con fondi che riceveva direttamente dal comune. Anche il I Municipio sta pensando a come intervenire. « Noi ci siamo già attivati come Municipio con l’assessorato e il dipartimento ambiente - afferma l’assessore all’Ambiente del I Municipio Anna Vincenzoni -. Al momento non abbiamo avuto ancora nessuna risposta, ma da quel che sappiamo non c’è la possibilità economica di far fronte al problema. Stiamo comunque cercando qualche soluzione e anche noi abbiamo scritto ad Estella Marino. Non è solo un problema solo ciclisti, in qualche modo riguarda tutti i cittadini e soprattutto i motorini».

    «INTERVENTI PROGRAMMABILI» - Difficile che gli storni non scelgano i rami degli alberi del centro della città: per loro sono più caldi grazie all’illuminazione e soprattutto si sentono più protetti rispetto gli uccelli predatori. Quindi vanno allontanati perché il loro guano non invada le strade cittadine. «Non ci sono fondi? Male, molto male – commenta la senatrice del Pd Monica Cirinnà, che a lungo si è occupata di diritti degli animali in Campidoglio -. Spostare gli storni verso altri luoghi è un servizio inderogabile per i cittadini ed un modo per rendere le strade sicure perché sono moltissime le persone che scivolano sul guano. E soprattutto i conducenti di motorini. Questo non è un caso eccezionale, deve essere una spesa ordinaria, prevista ogni anno perché arrivano a Roma 4 milioni di storni». E conclude: «L’assenza di programmazione su tutto il settore degli animali sta portando a molte situazioni di disagio per gli umani e per gli animali stessi».
     
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