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tenghetenghe.
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Un invito a non guardare al Piano come insieme di Ciclabili Sarebbe del tutto fuorviante. Non ci sono soldi, non c'è chiarezza, non si sono sentiti i residenti e i negozianti, etc. Purtroppo le persone che lo leggono vanno a guardare i km ma sono tutte cose da propaganda
Il Piano Quadro ha nella sua parte fondamentale alcuni PRINCIPI che devono essere portati avanti perchè questi favoriscono la ciclabilità:
a) parcheggi x bici - davanti a licei e università
b) bike sharing
c) modalità di costruzione delle piste
d) Cabina di Regia - unificare tutti gli enti che intervengono sulle ciclabili e la ciclabilità
e) Intermodalità allargata anche a studi su bus
f) Manutenzione - istituire fondo
ed altri
Con il Piano abbiamo la possibilità di accedere ai fondi che derivano dalle multe. purtroppo anche le azioni legali in tal senso non sono state portate avanti in maniera coordinata e globale, ma solo sul XIII municipio e in modo poco ortodosso per mancanza di consigli legali effettivi
Quindi il mio invito è di leggere il Piano in un senso completamente diverso non sulle piste ma sui principi.
Iniziare a condividere i percorsi abituali in modo da disegnare ciò che serve a noi e non ai pensatori delle bici (che poi usano la bici ad ogni dimissione di Papa) ...
Il primo atto è insistere sulla Cabina di Regia e sulle ciclabili promesse, progettate, esecutive e non su quelle in testa a qualcuno
ML. -
.Il Piano Quadro ha nella sua parte fondamentale alcuni PRINCIPI che devono essere portati avanti perché questi favoriscono la ciclabilità:
...
c) modalità di costruzione delle piste
...
Sul PQC avevo già delle forti perplessità, poi ho assistito alla presentazione di Dondé:
...e mi sono convinto che sia completamente da buttare e rifare da capo.
Da capo.
Non "modificare" o "integrare": BUTTARE.
Spendete un'ora per vedere questo video, ne vale davvero la pena.
Edited by Marcopie - 14/2/2013, 13:15. -
.Spendete un'ora per vedere questo video, ne vale davvero la pena.
Mi sono fermato ai "problemi del traffico che frenano lo sviluppo dei bambini"...
non ce la posso fare... perdonatemi...
nel frattempo per dare un contributo ho battezzato una etichetta Zone30 sul
blog DalSellino dove riporterò tutti i cartelli 30 che vedo per Roma.
Contenti ?
marco. -
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E io non ce la posso fare... a perdonarti!
Cmq, non c'è fretta, veditelo pure a pezzi (è quello che pensavo di chiedere a Dondé).
Se vuoi provo a riassumerti i punti salienti (quelli che ricordo su due piedi):
- le piste in sede propria sembrano più sicure ma non lo sono
- le "Zone 30" non sono dei cartelli messi qua e là ma un ripensamento complessivo dell'uso degli spazi urbani.
- non esiste un'unica tipologia di ciclista su cui "mirare" le realizzazioni (lepre/tartaruga)
- esperienze in altri paesi hanno registrato reazioni totalmente controintuitive ai lavori effettuati (vari casi)
In buona sostanza, molto del "sapere" sulla ciclabilità che avevo accumulato negli anni si è rivelato SBAGLIATO.. -
.- le "Zone 30" non sono dei cartelli messi qua e là ma un ripensamento complessivo dell'uso degli spazi urbani.
Appunto per quello ho iniziato le rilevazioni dei cartelli messi qua e la.... -
spicca.
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a me sembra che non si muova nulla ma proprio nulla , vabbe che per le ciclabili ci vuole tempo ma in giro non vedo nemmeno i famosi stalli per poter facilitare gli spostamenti in bicicletta , certo se il buongiorno si vede dal mattino la vedo dura , speriamo nelle nuova giunta . -
.a me sembra che non si muova nulla ma proprio nulla , vabbe che per le ciclabili ci vuole tempo ma in giro non vedo nemmeno i famosi stalli per poter facilitare gli spostamenti in bicicletta , certo se il buongiorno si vede dal mattino la vedo dura , speriamo nelle nuova giunta
Il peggio è che qualcosa forse si muove, ma si muove male e se non siamo pronti a coglierlo
sprecheranno altri soldi, senza che noi si ottenga risultati utili.
Perchè non dai una "mappata" ai percorsi che hanno disegnato nel tuo municipio ?
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Ho già espresso da qualche parte l'idea che il PQ vada rottamato in blocco?
Ok, allora visto che non vuoi vederti il video di Dondé ti rispiego le linee guida salienti:
1) la rete stradale cittadina va suddivisa in strade di scorrimento e viabilità di quartiere
2) sulla viabilità di quartiere non servono piste ciclabili ma moderazione del traffico (limite a 30km/h e sistemazioni stradali che lo rendano obbligato)
3) sulle strade di scorrimento rimane il limite a 50km/h e si realizzano delle corsie ciclabili disegnate a terra sulla sede stradale (tipo quelle di Londra)
4) fine, non c'è altro: no ciclabili in sede propria, no ciclabili promiscue, no ciclomarciapiedi.... -
.Ho già espresso da qualche parte l'idea che il PQ vada rottamato in blocco?
Ok, allora visto che non vuoi vederti il video di Dondé ti rispiego le linee guida salienti:
1) la rete stradale cittadina va suddivisa in strade di scorrimento e viabilità di quartiere
2) sulla viabilità di quartiere non servono piste ciclabili ma moderazione del traffico (limite a 30km/h e sistemazioni stradali che lo rendano obbligato)
3) sulle strade di scorrimento rimane il limite a 50km/h e si realizzano delle corsie ciclabili disegnate a terra sulla sede stradale (tipo quelle di Londra)
4) fine, non c'è altro: no ciclabili in sede propria, no ciclabili promiscue, no ciclomarciapiedi...
E te ce voleva Dondé per capirlo ?
La differenza con Londra è che a Roma c'è una abitudine alla sosta selvaggia che impedisce di fatto
l'uso della ciclabile disegnata.. -
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A Roma non c'è alcuna suddivisione tra viabilità "primaria" e secondaria... vige il caos. . -
.A Roma non c'è alcuna suddivisione tra viabilità "primaria" e secondaria... vige il caos.
C'è eccome, la viabilità primaria è competena del Comune, mentre quella secondaria dei municipi
marco. -
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Non ci vedo nessuna differenza pratica: stessi limiti di velocità, stessa malgestione di parcheggi e sosta d'intralcio, stessa pericolosità per i ciclisti. .