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Ieri mattina, approfittando della bella giornata primaverile, ho preso la bici per andare in ufficio ed ho pensato bene di documentare fotograficamente il mio percorso casa-lavoro, anche per la sua valenza "anomala" rispetto all'utilizzo di tracciati più classici su pista ciclabile.
Il mio viaggio "avventuroso" comincia a circa duecento metri dal portone d'ingresso di casa, imboccando questo mezzo sgarrupo:
La strada sterrata sbuca su via di Centocelle, con questi tre gradinetti che affacciano su un guard-rail. All'andata mi tocca scendere di sella, ma al ritorno vengo giù direttamente in bici...
Attraversata via di Centocelle mi ritrovo su un comodo marciapiede, costeggiato dalla recinzione che mi impedisce di entrare nel parco omonimo, dato che l'unico ingresso è stato sapientemente ricavato ad un chilometro di distanza, su via Casilina...
Per raggiungere tale ingresso devo affrontare un tratto di strada non protetto e contromano, che comincia più o meno qui
Dopo un paio di curve coperte arrivo in vista del salvifico marciapiede
Ne approfitto per scattare una foto "all'indietro", in un altro punto dove era stato realizzato un varco di servizio per l'adiacente campo nomadi, ora sgomberato (ed il varco richiuso)
Questo è invece il marciapiedi di via Casilina, unica opzione per tornar dal parco, il cui ingresso, causa separazione delle corsie, affaccia su una strada praticamente a senso unico...
Il cancello d'ingresso del parco, da qui si comincia a "rifiatare"...
Le case in lontananza sono il quartiere dove abito, per arrivare fin qui ho dovuto fare il 200% della distanza in linea d'aria, ed un tratto contromano. Rispettando i sensi di marcia si arriva al 400%...
il parco è stato da poco riaperto al pubblico
Questa è la muta di cani randagi che vive nel parco, per fortuna stamattina ancora troppo lontani ed insonnoliti. Va detto che in media non sono aggressivi... ma neppure particolarmente rassicuranti!
Questa è la mia idea di un percorso ciclabile "di qualità", ma c'è chi preferisce la vicinanza delle automobili...
La pista d'atterraggio dell'ex aeroporto, coperta dai cocci di vetro di lontani teppistici bagordi di quando il parco era chiuso. In lontananza si intravede il complesso di edifici dell'aeronautica che chiude l'accesso al parco dal lato del quartiere tuscolano.
Il mio viaggio prosegue in mezzo all'erba alta e bagnata dalla rugiada mattutina, nel sentiero che si intravede al centro della foto
Questa è l'unofficial exit del parco di Centocelle, se non si vuole tornare indietro fino al cancello d'ingresso. Recintare un parco e dotarlo di un unico ingresso è una delle maniere migliori per renderlo infruibile ai più.
Ora mi attende una discesa tecnica...
L'unoffical exit vista dall'esterno:
Purtroppo la bici adatta a questa discesa (Santacruz) è rimasta a casa: una normale mountainbike non è sufficiente....
Il cancello di uscita è legato col fil di ferro.
Ma per chi non ha la pazienza di scioglierlo e riannodarlo c'è una soluzione più semplice...
E siamo sulla Togliatti, all'incrocio con la Casilina.
L'imbocco della pista è sicuramente la soluzione più pratica alla quale la mente del progettista poteva pensare...
Andando avanti si nota l'utilizzo creativo delle aiuole di prato da parte dei residenti nel quartiere.
Lascio la Togliatti dopo poche centinaia di metri per arrampicarmi su per l'acquedotto alessandrino
Questo è uno dei marciapiedi che percorro obbligato da una strada contromano (via degli Olmi). Il "sidewalk sharing" è uno dei pochi servizi funzionanti del comune di Roma, anche se le auto se ne approfittano
Questa è la vista ruotata di 180°
Poco prima di imboccare il parco di Tor Tre Teste questa fontana mi regala un mezzo arcobaleno e ricordi dei bei tempi andati
Questa è l'entrata informale al parco di Tor Tre Teste...
E questo è il parco. Rifiato di nuovo, niente motori, aria profumata e uccellini che cinguettano
Questa foto dimostra quanto poco ci vuole a deturpare un monumento di fama internazionale, basta costruirci accanto un campo di calcetto e tirar su reti e pali d'illuminazione. Immaginate se la stessa cosa fosse fatta, che so, alla Sidney Opera House. Impensabile... Qui da noi, invece, "ubi calcio, minor cessat", le pedate hanno la precedenza.
Il parco si sviluppa "per lungo" esattamente nella direzione che serve a me...
Questo è l'attraversamento stradale di via Molfetta, dietro la sbarra altri prati (si scavalca il muretto sul lato sinistro)
...prati che ospitano sistematicamente cani e padroni di cani. Mi son fatto l'idea che i padroni di cani particolarmente "ingestibili" prediligano prati poco frequentati (e piste ciclabili...) per portare a spasso le proprie bestiole, col risultato che al passaggio del primo ciclista (di ogni ciclista) la scena rappresentata è sempre la stessa: belva feroce che snuda le zanne e corre verso il ciclista abbaiando furiosamente e padrone/a ebete che a distanza lo richiama ("...buono Terminator, a cuccia. Lascia stare il signore!...")
Il praticello cinofilo finisce su un varco nel muretto sistematicamente impedito da qualche automobilista ("impedito" può essere collocato in altri punti della frase, in particolare alla fine...)
Attraversata come un sol uomo la Prenestina imbocco questo ospitale stradello infilandomi in un varco pedonale a sinistra del Jersey (oggetto di recente acquisizione, prima si passava tranquillamente...)
Poche decine di metri dopo la strada sbuca (per modo di dire) su uno dei marciapiedi di viale Franco Angeli, comodo e perennemente deserto.
Questa invece è via Gino Severini, che anni fa chiamavo "il vialone dei trans", per la popolazione passeggiante sui due lati. Il problema dei Trans è stato risolto chiudendo la strada al transito ed ingorgando ulteriormente la Palmiro Togliatti e le vie laterali.
Impossibilitato a seguire la via diretta mi arrampico su per il marciapiede di via Campigli fino a questo cancello che mi schiude la via ad un altro pratone...
Pratone che è, a tutti gli effetti, l'unica via diretta che mi porti a destinazione, se dovessi seguire la viabilità ordinaria, compresi i sensi unici, mi ritroverei a circumnavigare il complesso di edifici di via Giorgio Morandi e quadruplicare il tragitto. Invece mi butto "pe' prati"...
Tra un prato e l'altro gli onnipresenti cancelli mi rammentano l'ansia dell'uomo contemporaneo a rinchiudersi in gabbie.
Ultimo cancello aperto, e torno alla "civiltà" dell'ingorgo di via Collatina. Attraverso a rischio estinzione e guadagno il marciapiedi sul lato destro.
Mentre gli automuniti aggrediscono ruggendo il sottopasso ragiono sull'assoluta inevitabilità dell'avere i pali dei lampioni in mezzo al marciapiede. Chissà se la scienza scoprirà mai se esiste un gene deputato alla scelta dell'opzione più stupida tra le tante possibili, e del perché sia tanto diffuso nella nostra popolazione...
Superato il sottopasso devo abbandonare il marciapiede, che risulta occupato in pianta stabile dai furgoni e camioncini di proprietà dei nomadi dell'adiacente campo di via Sansoni. Personalmente non ho nulla contro questa gente, ma il fatto che possano ridurre, tra l'indifferenza generale, un pezzo di strada ad una mezza discarica è purtroppo incontrovertibile.
Dunque uno dice, ma possibile che accada questo senza che nessuno dica nulla? Perché non avvisano la polizia?
...perché la polizia lo sa già! Infatti subito accanto al suddetto campo nomadi c'è l'ufficio immigrazione della questura, questo ridente edificio giallo uovo che, dalle dimensioni, ospita ed occupa non meno di qualche centinaio di persone.
Un paio di zig ed altrettanti zag ed eccoci nel cuore del distretto industriale di Tor Cervara. Qui anche i marciapiedi sono interdetti all'utilizzo, anzi, se riuscite a vederli vi danno un premio. In compenso l'ingorgo è sempre tale da rallentare molto il traffico, con notevole riduzione del rischio.
Poco più avanti il marciapiede torna sgombro dalle auto e comodamente fruibile (ehm!)
E qui inizia il mio incubo personale (ed anche quello di trip), che prende il nome di via di Tor Cervara: doppio senso di marcia secco, transito intenso e sostenuto di veicoli comprendente autobus ed autoarticolati, nessun marciapiede a cui fare appello.
Per chi non fosse convinto quest'altra foto illustra bene l'ampio spazio a disposizione dei ciclisti in caso di incrocio tra veicoli che vengano in direzioni opposte. Illustra bene ma non abbastanza, al sottoscritto è capitato di venir sorpassato da un autoarticolato mentre un altro veniva in direzione opposta...
Dopo circa un chilometro di profonda fede nelle capacità del proprio angelo custode, approfitto di via Comasta per evitare il tratto finale
Ultimo prato ed ecco laggiù il mio ufficio, sito nella zona industriale di via dei Laghi Sportivi
Ed eccomi al tavolo di lavoro, con solo il giubbino catarifrangente (e la bici nel sottoscala...) a testimoniare la mezza impresa.
Conclusioni.
Quello che avete appena visto non è una provocazione, è il mio percorso casa-ufficio quando il tempo è bello abbastanza da poterlo percorrere. A volte prendo la Brompton, soprattutto se poi devo andare da qualche altra parte, ed in quel caso seguo un percorso diverso (che più in là magari documenterò come ho fatto con questo). Muovendomi su strada accorcio di dieci, quindici minuti rispetto all'itinerario sopra descritto, ma arrivo più intossicato e stressato. In ogni caso ho un'alternativa.
Potendo influenzare le scelte della collettività mi piacerebbe disporre di un ingresso al parco di Centocelle dal lato Tuscolana, e di una sistemazione minima, anche solo a sentieri in terra battuta stile Caffarella, del Parco della riserva dell'Aniene. Lì, purtroppo, servirebbe anche un ponticello per attraversare un torrente che per ora non mi azzardo a guadare.
...d'altronde sognare non costa nulla...
Edited by Marcopie - 19/5/2010, 18:53. -
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Lo vedi che anche tu non usi la ciclabile Togliatti ?
Diciamo che certe scelte, sono molto fantasiose .
Io, fossi in te, farei via Papiria - Togliatti - Boccaleone - Cervelletta.
Almeno fino a che non si decidono ad aprire il parco di Centocelle dal lato Tuscolana.. -
.CITAZIONE (Triperott Von Oil @ 19/5/2010, 16:45)Lo vedi che anche tu non usi la ciclabile Togliatti
Infatti buuuhh!!!!!
Da una parte lo capisco ma dall'altra è come quando sulla Colombo qualche ciclista invece di traversare alla fiera e rientrare al Parco Scott tira dritto... poi qualcuno dice che la ciclabile non serve.CITAZIONE (Triperott Von Oil @ 19/5/2010, 16:45)Diciamo che certe scelte, sono molto fantasiose .
Io, fossi in te, farei via Papiria - Togliatti - Boccaleone - Cervelletta.
Almeno fino a che non si decidono ad aprire il parco di Centocelle dal lato Tuscolana.
Diciamo che gli piace sgarrupare
Altrimenti invece di entrare nel parco proseguirebbe sul marciaciclo ampio e praticamente deserto
(solo persone alle fermate dei bus) fino all'incrocio con la Togliatti e poi la Togliatti il più possibile.
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Uff, ho finito!
...CITAZIONE (bikediablo @ 19/5/2010, 17:52)Diciamo che gli piace sgarrupare
Altrimenti invece di entrare nel parco proseguirebbe sul marciaciclo ampio e praticamente deserto
(solo persone alle fermate dei bus) fino all'incrocio con la Togliatti e poi la Togliatti il più possibile.
Diciamo che potendo scegliere preferisco perdere cinque minuti in più e starmene da solo in mezzo al verde che su un marciapiede accanto a motoscatole rombanti e strombazzanti. Ne guadagna la mia autostima.
La Togliatti "il più possibile" non è poi molto, forse altri 500 metri in pessima e rumorosa compagnia, slalomando tra i cani, e poi il panico del quarticciolo. Non temere, quando pubblicherò il "(foldable)bike to work" documenterò anche quello!. -
elenachi.
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bravo marco ! che bella relazione-testimonianza-fotoromanzo ciclistico! (se tutti i giornalisti lavorassero cosi!)
ciao elena
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Cicleppe.
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GRANDE!
Continua così e mi farai comprare una MTB (e mia moglie mi frulla dalla finestra).
Questo post merita di essere archiviato nella sezione "sepoffà!" (da creare) a fianco a quello di Caio.
Giuseppe. -
CANFORAK.
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della serie....mi piace la vita all'indiana Jones...
molti dei tratti.. in foto li conosco bene via di centocelle, parco di centocelle e la pericolosissima Via di Tor Cervara
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.CITAZIONE (elenachi @ 19/5/2010, 19:54)che bella relazione-testimonianza-fotoromanzo ciclistico! (se tutti i giornalisti lavorassero cosi!)
ciao elena
Ciao Elena ci scrivi due righe di presentazione ?
se usi la bici quotidianamente o meno, che bici, percorso ecc. ecc.
https://ciclomobilisti.forumfree.it/?f=8071547
grazie
Marco. -
.CITAZIONE (Cicleppe @ 19/5/2010, 20:48)GRANDE!
Continua così e mi farai comprare una MTB (e mia moglie mi frulla dalla finestra).
Questo post merita di essere archiviato nella sezione "sepoffà!" (da creare) a fianco a quello di Caio.
Giuseppe
Ecco la sezione: Percorsi a Roma casa-lavoro-casa (SEPOFFA')
tra l'altro SEPOFFA' da un paio di giorni campeggia nel logo del forum in alto ;-)
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.CITAZIONE (mistermagoo @ 20/5/2010, 10:52)Sepoffà, sepoffà...
Questa è il messaggio che campeggia da giorni sull'home page del nostro sito interno.
Dall'esterno non si può vedere, ma cliccando sulla foto si accede ad una sezione con descrizioni fotografiche dei percorsi e la mappa delle ciclabili di Roma.
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cicletta.
User deleted
Marco complimenti per la dettagliata descrizione del percorso!! In effetti a vedere via di Tor Cervara farebbe passare la voglia anche al più convinto dei pedalatori urbani. Non so mi verrebbe da consigliarti, avendo tu una splendida pieghevole, di unire dei tratti pedalando (tipo nel percorso iniziale, senza però buttarti giù dai dirupi) a finire il percorso con i mezzi pubblici. Però vorrei aggiungere una riflessione: in un certo senso posso "quasi" capire chi dovendo andare a lavorare in zone molto periferiche, non sentendosi "protetto" in un eventuale tragitto casa-lavoro, scelga di andare col trasporto pubblico o con la moto o la macchina, ma perché usi lo stesso il mezzo privato chi deve venire a lavorare in centro o in zone limitrofe (tipo Prati, p.za Bologna, Trastevere, Gianicolense, Testaccio, San Giovanni, Nomentano, Prenestina-Tiburtina-Casilina intendo quelle più prossime al centro...) beh questo proprio non lo capisco!
E con questa estemporanea riflessione, mi sento tanto come l'androide del film "Blad runner" nel suo ultimo discorso.. -
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Ok, spostato nella nuova sezione.
Stamattina casa-ufficio in Brompton, ovviamente percorso diverso (strada) e puzze diverse e molto più intense. La mia personale centralina olfattiva per la rilevazione della qualità dell'aria segna valori abbondantemente fuori soglia (anche perché nelle fretta di uscire non sono riuscito a ritrovare dove avevo messo la mascherina Respro). Uscito in ritardo ho rinunciato al report fotografico del secondo percorso, che in comune col primo ha solo 300m di ciclabile Togliatti ed il tratto "horribilis" da via Collatina a via Comasta. Spero di recuperarlo a breve.
Interessante anche il crollo di umore e motivazione una volta prossimo ad imboccare via di Tor Cervara, evidentemente la mia mente opera una sorta di rimozione per far sì che la mattina io decida di prendere la bici.... -
.CITAZIONE (Marcopie @ 20/5/2010, 13:42)Interessante anche il crollo di umore e motivazione una volta prossimo ad imboccare via di Tor Cervara, evidentemente la mia mente opera una sorta di rimozione per far sì che la mattina io decida di prendere la bici...
Meno male che lo confessi anche tu, ero preoccupato per questa strana sensazione che mi prende ogni volta che imbocco quel tratto, forse sono segnali dettati dallo spirito di sopravvivenza.. -
.CITAZIONE (Triperott Von Oil @ 21/5/2010, 10:13)CITAZIONE (Marcopie @ 20/5/2010, 13:42)Interessante anche il crollo di umore e motivazione una volta prossimo ad imboccare via di Tor Cervara, evidentemente la mia mente opera una sorta di rimozione per far sì che la mattina io decida di prendere la bici...
Meno male che lo confessi anche tu, ero preoccupato per questa strana sensazione che mi prende ogni volta che imbocco quel tratto, forse sono segnali dettati dallo spirito di sopravvivenza.
Ma diciamola tutta non è che NUN VE VA' DE ANNA' A LAVORA' ?.