-
|
.
|
| 
(sorry, penso sempre che i post taggati come "pubblico" siano visibili anche ai non iscritti a FB...) |
|
-
-
-
|
.
|
| | Vuoi dire che l'hai fatto e te l'hanno rifiutata? |
|
-
|
.
|
| Perché non l'hai proposta tu una collaborazione a Metro?
(sul resto non ti posso rispondere dato che sono in conflitto d'interessi multiplo) |
|
-
|
.
|
| Posto anche qui il contenuto della mia presentazione al mini-convegno organizzato ieri da Comune e Agenzia Mobilità:
https://www.dropbox.com/s/y396ivx5b3sg9g4/...%20grappolo.pdf
E' un approccio radicalmente diverso all'infrastrutturazione ciclabile della città, e parte da due esigenze:
- ciclabilità diffusa all'interno dei quartieri (moderazione delle velocità e contrasto alla sosta d'intralcio)
- messa in sicurezza dei passaggi critici da una zona a ciclabilità diffusa a quella adiacente.
Spero di non ricevere troppi insulti...  |
|
-
|
.
|
| CITAZIONE (Spak64 @ 15/11/2013, 15:04) p.s. ieri sera sono andato al centro in bici, notavo che mentre io ero in maglietta a maniche corte ed una volta arrivato ho solo infilato il mio solito giubettino traspirante da bici, quelli che ho incontrato che usavano lo scooter erano già imbaccuccati come salami con cappottoni, guanti, sciarpe, pantaloni pesanti, cappelli di lana ecc. Pensavo tra me e me il risparmio è anche nell'abbigliamento!! io in bici ho bisogno di pochissime anche rtispetto a chi gira in macchina!!
Osservazione molto interessante!  |
|
-
-
|
.
|
| | Volevo scriverlo io, ci sono passato stamattina coi nipoti |
|
-
|
.
|
| CITAZIONE (bikediablo @ 8/11/2013, 22:52) passiamo anni a convincere le amministrazioni
a fare percorsi protetti dedicati...
"Errare humanum est, perseverare autem diabolicum"...
Tu sei ancora convinto che le piste ciclabili che hanno realizzato fin qui siano il non plus ultra?
Quella che percorro io (villa Gordiani) è usata più dai pedoni che dai ciclisti, e la cosa non mi stupisce dato che prima era un marciapiede. I ciclisti preferiscono stare sulla strada...
L'asse della Palmiro Togliatti ho smesso di percorrerlo. Anche lì, lo spazio per un corridoio di cinque/sei metri c'era, ma si è scelto di fare una pista larga due metri (di cemento armato ed asfalto già rovinato). Il risultato è che sui quei due metri ci si deve litigare lo spazio coi pedoni (e i relativi cani).
Al Parco degli Acquedotti ci sono gli stradoni larghi sei metri, e c'è spazio per tutti, anche quando sono dieci volte più affollati della Togliatti.
Cosa dovrei dedurne?
CITAZIONE (lapsus @ 8/11/2013, 23:02) Io infatti non sono d'accordo, i pedoni distratti che passeggiano sulla Togliatti, i cani al seguito e le macchine in sosta che invadono la corsia sono un problema soprattutto di sicurezza. C'è poco da fa, soluzione accettabile in brevi tratti dove non c'è alternativa, ma di norma la ciclabile deve essere tale e i pedoni devono camminare sul marciapiede è una tutela per entrambi.
Sei sicuro che viviamo nella stessa città? |
|
-
|
.
|
| E' un discorso lungo.
La mobilità "infra-quartiere" la risolvi con le zone 30, coi sensi unici "eccetto bici", con gli attraversamenti rialzati, creando un tessuto di strade fruibili alle bici e senza piste separate.
La mobilità fra quartieri adiacenti separati, p.e. da un "collo di bottiglia" non esteso la risolvi con le corsie segnalate a terra, con le ciclabili attuali o con sistemazioni "in condivisione" coi pedoni, perché di fatto si tratta di pochi metri o decine di metri (vedi il ponte nuovo di Garbatella).
La mobilità tra quartieri lontani (p.e. Appio/Tuscolano ed Eur, o Centocelle e Rebibbia) richiede la sistemazione di lunghi corridoi attualmente percorsi da traffico veloce. A questo punto si può tornare a parlare di "percorsi ciclabili", ma dove possibile (e spesso lo è) vorrei sedi estese e percorribili anche a piedi (o a cavallo, perché no?) invece delle risicate ciclabili attuali. |
|
-
|
.
|
| Chiaro che non sarebbe "LA" soluzione unica e salvifica ma "UNA" delle diverse strategie da porre in atto. Anche perché non tutti i ciclisti sono uguali, e non tutti hanno le stesse esigenze. Il ciclista "scafato" preferisce la strada se questa rappresenta un percorso più diretto, ma il ciclista "impacciato" non se ne fa nulla.
Il senso di quest'idea è realizzare una mobilità interquartiere tra zone distanti, tipo quella che realizza (male) la Ciclabile Togliatti, ed è qualcosa che a mio parere al ciclista non toglie ma aggiunge: più spazio, più frequentazione (i pedoni servono anche a presidiare le zone isolate), miglior accettazione collettiva. |
|
-
-
|
.
|
| CITAZIONE (bikediablo @ 5/11/2013, 14:44) Ora come ora ciclisti passerebbero su strada e
pedoni occuperebbero tutto camminando a zigzag,
come accade ora ai fori imperiali la domenica.
Ai Fori Imperiali la domenica arriva gente da tutta Roma, io penso che p.e. l'asse di viale Palmiro Togliatti si gioverebbe di una sistemazione di questo tipo.
Per me è proprio sbagliata l'idea di una sistemazione "esclusiva" che poi di fatto non viene fatta rispettare...
A questo punto optiamo per una sistemazione "inclusiva" e facciamoci alleati i pedoni, invece di averli contro. |
|
-
|
.
|
| E' una domanda "in astratto", non va impostata sotto un profilo tecnico.
Adesso abbiamo piste ciclabili larghe due metri invase dai pedoni, e marciapiedi invasi dai ciclisti.
non potrebbe essere meglio ragionare su una sistemazione più larga e condivisa in modo da accontentare tutti?
E' un'idea che sto sviluppando, attendo critiche. |
|
1181 replies since 22/11/2007
.
)