Andare in bicicletta? Salutare e vantaggioso economicamente.

Articolo interessante!!

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  1. Spak64
     
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    http://www.ilcambiamento.it/mal_di_citta/b...ccupazione.html

    ... l'unica speranza che ci rimane è che la UE ci obblighi a cambiare le nostre abitudini :cry:
     
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  2. Rument@
     
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    CITAZIONE (Spak64 @ 16/7/2014, 08:57) 
    www.ilcambiamento.it/mal_di_citta/b...ccupazione.html

    ... l'unica speranza che ci rimane è che la UE ci obblighi a cambiare le nostre abitudini :cry:

    mah, l'automobile con tutto l'indotto dà lavoro a BEN più di 75.000 persone, il passaggio alla bici non può assorbirli né è pensabile che i risparmi per la comunità siano interamente utilizzati in sussidi per chi si troverà senza un lavoro.

    Insomma, per quanto possa essere egoisticamente concorde con la scomparsa delle automobili, ancora non ho mai letto né dati né studi seri riguardo le ricadute occupazionali ed economiche di un passaggio di massa alla bicicletta, leggo solo pseudo articoli e studi o estremamente partigiani o che non tengono conto delle complessità dei vari sistemi.
     
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  3. baldiniantonio
     
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    qui l'ipotesi dello sviluppo del cicloturismo funziona come volano economico

    http://www.lagazzettadilucca.it/sviluppo-s...iliardi-l-anno/
     
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  4. Rument@
     
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    CITAZIONE (baldiniantonio @ 17/7/2014, 10:31) 
    qui l'ipotesi dello sviluppo del cicloturismo funziona come volano economico

    www.lagazzettadilucca.it/sviluppo-s...iliardi-l-anno/

    Questa è già un'analisi più sensata. Oltretutto concorrerebbe allo sviluppo di turismo di qualità che è quello a cui, come paese, dovremmo puntare. Ovvero non imitare Sharm El Sheik (supermercati del turismo devastanti sotto tutti i punti di vista con l'esclusione delle tasche dei proprietari dei resort) ma sviluppare qualcosa che si possa integrare con le tipicità del territorio (come alberghi diffusi sfruttando borghi abbandonati o semi abbandonati, sfruttamento del km 0 e dei percorsi "pedestri" antichi che andrebbero riportati alla luce e permetterebbero una diluizione dei flussi turistici dalle mete "storiche", arricchendo di fatto fette di territorio sempre più ampie).
     
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  5. tenghetenghe
     
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    Spesso un obbligo è inteso come limitazione della libertà e ciò non aiuta a migliorare il modo di percepire come migliorare la propria vita e quella degli altri

    Non mi sembra che nell'articolo si analizzino i motivi del perchè i commercianti hanno bloccato la costruzione di ciclabili. Forse varrebbe la pena di parlare meno di CO2 e più di economia locale. Finchè i giornalisti parlano per cose astratte non riusciremo a far decollare l'uso quotidiano della bici.

    Parliamo di come noi ci comportiamo nelle nostre spese e vediamo se il modello bici + spesa è valido nella nostra piccola realtà.
    Cerchiamo di fare noi un'elaborazione della nostra esperienza

    ML
     
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  6. baldiniantonio
     
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    giuste considerazioni!
    anche a Fregene mi pare vi sia una iniziativa interessante:

    http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14...325e86ce9.shtml
    Vanzina,presidente proloco risponde:
    "Da quando si è insediato, uno dei suoi obiettivi resta quello di trasformare Fregene nella città delle biciclette?
    «Assolutamente, anzi vorrei che diventasse una località di mare dove si può anche abbandonare l’auto per tutta l’estate. Il Carnevale delle biciclette è stata una delle nostre manifestazioni più apprezzate. Siamo in linea con i piani del Comune e del sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, che vorrebbe creare un’unica pista ciclabile che unisca le cittadine di mare da Fiumicino a Focene e Maccarese»."
     
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  7. Rument@
     
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    CITAZIONE (tenghetenghe @ 18/7/2014, 17:49) 
    Spesso un obbligo è inteso come limitazione della libertà e ciò non aiuta a migliorare il modo di percepire come migliorare la propria vita e quella degli altri

    Corretto. Va anche considerato che spesso è solo grazie a un obbligo di legge che si può riprendere possesso con un realtà di cui ormai ci eravamo scordati.

    Guarda la legge Sirchia sul fumo, alla fine apprezzata finanche dai fumatori.

    Un divieto può essere utile per scardinare abitudini ormai così ben insediate nella coscienza collettiva da essere ritenute il "migliore dei mondi possibili". Credo fermamente che se domani si impedisse a 10 persone di non prendere l'auto e le si obbligasse ad andare al lavoro in bici si lamenterebbero tutte e 10, si preoccuperebbero tutte e 10 ma la sera, tornando a casa, le idee non sarebbero più così nette. E immagino che almeno un paio ci riproverebbero il giorno dopo.

    Dobbiamo renderci conto che ai nostri simili, della salute non importa una sega. Ha ragione Tenghe a dire "parliamo meno di CO2", quello di cui si deve parlare è l'impatto sul portafoglio, non tanto l'impatto diretto (mantenere una bici costa poco, la bici costa meno alla collettività, bla bla bla), ma il risparmio in termini di tempo, stress, fatica (in poche parole la "comodità" e l'"efficienza").

    lo "Stai seduto al coperto e non fatichi" dell'auto va messo in concorrenza con "il traffico è ininfluente e non devi cercare parcheggio" della bici, sostanzialmente. Tutto il resto (Co2, macroeconomia, posti di lavori, manutenzione stradale, ...) sono discorso e dati da dare in pasto a chi deve decidere cosa fare in una città per migliorare la vita dei cittadini e per ottimizzare i conti pubblici.

    Con la volontà del governante, i mezzi per spronare i cambi di mentalità del cittadino di trovano.
     
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6 replies since 16/7/2014, 07:57   60 views
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