19 settembre 2012 - Presentato il Piano Quadro della Ciclabilità

finalmente la stesura di quanto approvato ad aprile.

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    qui fut tout, et qui ne fut rien

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    Mi sono accorto che questa notizia era annegata nel vecchio post sui ritardi della presentazione.

    Consultabile sul sito del Comune di Roma.
     
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    a leggere questo documento è evidente che è stato scritto da persone che non sanno proprio che la bici serve a spostarsi in città. Vi si legge: nel X municipio le piste ciclabili non devono diminuire lo spazio per i parcheggi - i percorsi ciclabili non devono disturbare i luoghi storici - le piste da privilegiare sono quelle che passano nel verde e così via - ma che ce stanno a pijà pe' 'r**** e lo chiamano piano della ciclabilità di Roma, con tanto di preambolo (tre pagine!!) e poi una serie infinita di castronerie - Alemanno e tutta la giunta che vi possa travolgere una critical mass di un mese intero!!
     
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    Mammifero Bipede

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    E' roba vecchia, stilata in anni in cui la crisi non mordeva le chiappe e il dominio dell'automobile pareva incontrastabile.
    I tempi stanno cambiando in fretta...
     
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  4. tenghetenghe
     
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    Forse vale la pena ricordare come è nato questo documento e dare i meriti e i demeriti.
    circa 7 (o + ?) anni fa si inizio a progettare un documento che unisse i Biciplan delle varie circoscrizioni/municipi. Un piccolo e sparuto gruppo di eroi - preveggenti - impegnati ciclisti parteciparono alla stesura di questi biciplan poichè solo grazie a questi si poteva passare a realizzare le ciclabili. Merito a queste persone volontarie e tenaci se abbiamo parte delle attuali ciclabili, che purtroppo venivano realizzate da tecnici improvvisati, i quali spesso non avevano conoscenze ciclistiche e quindi chiedevano aiuto ad altri ciclisti (alcuni di questi temo siano poi quelli che ora più critichino le ciclabili, ma questo forse lo possono spiegare meglio tali criticoni se ne hanno voglia).
    Tra i volontari c'era anche chi di realizzazioni e di impianti ne capiva, ma poi c'era il problema dei fondi, dei permessi e degli assessorati sparpagliati. Problema questo che non è stato mai risolto sino a questo benedetto documento. E su questo documento ancora ci sono delle lacune.
    Poi cambiò vento e malgrado tutto riuscimmo ad avere però la 17 (colombo da ponte palatino) e la congiunzione della Tevere da Nord a sud ciclabile 1.
    L'ufficio biciclette sparì e dopo un paio d'anni di insistenze venne chiesto di ricrearlo (sulle date vado per sentito dire quindi sbaglio) e venne chiesto di mettere a capo chi già faceva tale ruolo. Ricordiamoci che la delega alla ciclabilità è data dai tempi dei tempi all'Assessorato Ambiente che però ha poco potere realizzativo. Tentammo al cambio di assessori a metà mandato Alemanno di chiedere il cambio di assessorato ma fu bloccato politicamente.
    Dopo la morte di Eva ci fu un grande compattarsi di tutte le associazioni e non ciclistiche che diedero vita a un coordinamento accanto al coordinamento delle associazioni. Oltre a dei tavoli tecnici a cui già si presentarono delle prime divisioni dopo il cilco decalogo realizzato a più mani ma dietro il grande entusiasmo di Caio Fabricius (che purtroppo si è Aventinamente ritirato ma di cui si sente la mancanza anche nelle sue prolissità e sparate educative ma soprattutto per il non rifarsi di quelle Albe su Roma che tanto hanno fatto risvegliare l'orgoglio ciclistico dei Romani).
    La 'trovata' di quei tavoli tecnici fu il ritirar fuori dal cassetto questo piano summa di biciplan e che però nella pausa di circa 2 anni era stato manutenuto. Purtroppo nel piano c'erano anche tante ciclabili (era stato pensato per questo scopo) ma non tutti si trovavano su quali realizzare. Ci fu un periodo di 120 giorni che scadevano a fine luglio del 2010 in cui tutti potevano partecipare a modificare il Piano, con una serie di riunioni in parte saltate anche per non so quale campionato di calcio. Qui su ciclomobilisti se ne parlò parecchio.
    Nel frattempo ci furono degli stop e degli incontri con gli assessori vecchi e nuovi tra Coordinamento Roma Ciclabile (riunisce tante associazioni ciclistiche romane comprese farie associazioni di FIAB e FCI), BiciRoma (che fa gruppo a sè), Di Traffico Si Muore (movimento nato dalla richiesta di sicurezza dopo la morte di Eva) e modestamente anche da alcuni di noi
    Ci fu anche una denuncia del Comune da parte dei ciclisti della FAO per la mancata attuazione delle leggi nazionali e regionali, che a quanto ho capito è stata rigettata dal gip perchè mancava un piano ciclabile a Roma. Senza il Piano no soldi, no ciclabili ogni strada nuova o manutenuta, etc. etc.
    Da quella data è stata una continua lotta a sapere quando si poteva votare il Piano, ma nel frattempo parte dei movimenti non ci credevano più e anche molte associazioni e anche BiciRoma non si sono poi impegnate per far votare il piano. Anche battaglie procedurali, perchè il Piano fu approvato una prima volta appunto il 24 Marzo del 2010, ma l'iter che avrebbe dovuto seguire sarebbe stato lungo (ah saperlo col senno di poi).
    Da Giugno 2011 venne fuori una versione del Piano che andò in discussione municipio per municipio con emendamenti a non finire. In questa fase ci adoperammo in diversi in varie associazioni/movimenti ad accelerare l'approvazione per arrivare a fien Ottobre 2011 - c'era in ballo la ciclabile Fiumicino. Ci furono vari interventi presso vari municipi (ci sono dei neo gruppi che ora parlano di cambiare il piano e che pochi mesi fa non sapevano che se ne stava discutendo nel proprio municipio).
    Seguì un orribile silenzio per mesi. Purtroppo sia la maggioranza che l'opposizione non ci hanno ascoltati per diversi mesi e solo dopo una serie di trattative e dialoghi nati a fine 2011 (devo dire anche dopo la nostra - dico dei Ciclomobilisti - sonora stroncatura della manutenzione della ciclabili il 30/11/2011 davanti a tanta stampa e all'Ass. Visconti grazie ai monitoraggi delle ciclabili - che in tanti ora disprezzano anche pubblicamente) si riuscì a trovare una serie di 'sponsor' politici (Santori, De Priamo e Visconti da un lato Nanni e pochi altri dall'altra parte) tanto che riuscimmo ad organizzare una mini manifestazione in Campidoglio dopo chiamammo davanti a pochi rappresentanti di molti gruppi (compreso il comitato per la ciclabile Nomentana) tutti i capigruppo consiliari dell'Assemblea di Roma Capitale (tutti i partiti!!) che ci diedero tutti il loro impegno per votare il Piano che nel frattempo era stato approvato dalla Commissione Ambiente.
    Finalmente dopo molte insistenze si riuscì fortunosamente a trovare un buco il 24 Aprile per farlo votare e dopo diverse telefonate e azioni su twitter si cercò da parte di oramai veramente un minuscolo gruppo di 'fedeli' al Piano ad arginare un tentativo ulteriore di non votarlo. Non si voleva dare un vantaggio alla parte avversa di presentarsi alla manifestazione nazionale di Salvaiciclisti del 28 Aprile con il piano approvato? Non lo so ma tutti i partiti uscirono con manifesti di vittoria e tanti rivendicarono la paternità del Piano.
    Ma dovevamo aspettare ancora per avere il documento in lettura e pubblicato. Infatti tanti emendamenti non erano stati inseriti, andavano rifatte molte mappe, ciclabili date per realizzate non esistevano e altre che ci sono non sono ancor oggi messe nel piano ... Nel frattempo anche la chiusura del contratto di alcune persone dell'ufficio bici (che ci tengo a precisare è diviso in 2 sotto lo stesso dirigente e lo stesso assessorato - uno per le nuove ciclabili e uno per la manutenzione)
    Dopo quindi altri 3 mesi ecco il piano pubblicato.
    Prima di dire che è mal fatto come disse anche qualche giornalista che ora sulle ciclabili e la bicicletta ci ha fatto pure un libro, pensiamone alla genesi e a considerarlo un punto di partenza. Occorre come dissi l'8 Maggio capire come dialogare con la Cabina di Regia, come capire cosa fare (dopo 2 anni di monitoraggi e dopo aver visto l'uso delle ciclabili io mi chiedo se siano la priorità principale, ma non se ne discute) e soprattutto come fare.
    Nel piano ci sono gli stalli per le bici (circa 3000), la possibilità di far applicare le leggi nazionali e regionali, chiedere le zone 30 ai municipi e molte altre cose. Serve però capire il piano, farlo proprio non in termini di ciclabili (che per inciso costano quelle separate circa 300mila Euro al KM!!!) ma in termini di potenzialità e di richieste (sulle nuove zone o quelle che saranno manutenute in maniera radicale). Serve che ci sia gente pronta a lottare centimetro per centimetro, a capire cosa dicono le norme, ad ascoltare la gente che va in bici, senza arrogarsi il diritto di scegliere per loro, ma spiegando cosa si può fare e perchè.
    Nel Piano c'è anche il GRAC (variante del GSA) e quindi mi spiace che chi caldeggia dei progetti da anni (e che in parte forse ha contribuito a dare un'impronta) ora non collabori in nome di altri miti.
    A questo piano ci credo non in termini di parole scritte o km ciclabili da fare, ma in termini di potenzialità di creare una nuova città. Che è lo stesso che stanno facendo a Reggio Emilia, ma qui si è cercato di fare a Roma tanto tempo fa. C'è ora da non disperderci dietro a sigle e a interessi altri, a fesserie varie.
    Serve un ritrovato orgoglio ciclistico ma per parlare ora non da ribelli o da antagonisti, ma da protagonisti, con un possibile portafoglio e una nuova progettualità per la città. Da tempo chiedo un incontro pubblico dove cerchiamo di capire cosa vogliamo da questo piano e troviamo dei volontari non disuniti che portino avanti le idee scelte a maggioranza in nome di tutti e non di pochi. Voglio non una federazione di associazioni che parli del casco o dei limiti a 30 Km/h ma di un comitato di avvocati della bicicletta o di sindacalisti dei ciclisti (tutti o urbani almeno) che siano pronti a validare progetti iniziative per far crescere la ciclabilità a Roma.

    Sono contro ai disfattisti e ai menagrami perchè nel progetto dei ciclomobilisti e del suo semplice ma sempiterno ed efficace SEPOFFA' (Caio dove sei?) ci ho creduto e ci credo e credo che avremo una città ciclabile se solo ci fosse il rispetto delle regole e si facessero rispettare le leggi e i piani.

    Lo so che mi sono ulteriormente aumentato il numero di nemici ma dovevo spiegare molte cose e perchè credo che non può esserci una sola verità o un solo gruppo a rappresentare le istanze dei ciclisti, ma un gruppo che cambi nel tempo e non abbia pregiudiziali politiche o che curi anche interessi particolari.

    ML
    Uno che quasi 4000km se li è fatti quest'anno per andare al lavoro in bici e altri 1500 per divertirsi nel week end o in vacanza
     
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    Ciao Marco
    Intanto un link per contestualizzare responsabilità e "colpe":
    http://dl.dropbox.com/u/630897/Romapedala/...municipio-x.htm
    (notare la data: novembre 2007)
    Questo solo per chiarire che so di cosa stiamo parlando.

    Ora il problema, per come lo vedo io, è che quel piano è nato con in testa una "idea del mondo" che non corrisponde più alla realtà attuale. Nel 2007 il prezzo della benzina verde alla pompa era tra 1,20 e 1,30 euro al litro e già ci si lamentava perché era alto. Il processo di "demotorizzazione" del paese non era ancora iniziato (cominciamo a vederlo adesso) e le prospettive di vedere le strade liberate dalle auto parevano improbabili anche ai ciclisti più radicali.
    Ad oggi lo scenario è radicalmente cambiato, al punto che potrebbe non aver più senso spender soldi per realizzare piste ciclabili ex-novo quando la diminuzione del traffico privato potrebbe restituirci le strade.
    Il cambiamento è arrivato, cerchiamo di vederlo e di non essere "più realisti del re" solo perché ci siamo nel frattempo affezionati ad un lavoro portato avanti con impegno e fatica.
     
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    CITAZIONE (Marcopie @ 8/10/2012, 11:18) 
    Ad oggi lo scenario è radicalmente cambiato, al punto che potrebbe non aver più senso spender soldi per realizzare piste ciclabili ex-novo quando la diminuzione del traffico privato potrebbe restituirci le strade.
    Il cambiamento è arrivato, cerchiamo di vederlo e di non essere "più realisti del re" solo perché ci siamo nel frattempo affezionati ad un lavoro portato avanti con impegno e fatica.

    Sarà ma io vedo sempre lo stesso traffico sul GRA -_-.

    Parafrasando uno spot di qualche tempo fa:

    "Levatemi tutto ma non la mia auto"
     
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    CITAZIONE (Marcopie @ 8/10/2012, 11:18) 
    Ciao Marco
    Intanto un link per contestualizzare responsabilità e "colpe":
    http://dl.dropbox.com/u/630897/Romapedala/...municipio-x.htm (notare la data: novembre 2007)
    Questo solo per chiarire che so di cosa stiamo parlando.

    Notare che quasi tutti quelli che commentarono la discussione sono qui sul forum dei Ciclomobilisti :P

    Io l'unica colpa che mi sento di dare è che non c'era abbastanza informazione e che alcuni gruppi hanno fatto il bello ed il cattivo tempo,
    creando tra l'altro una impostazione ludico-domenicale che male si sposa con un uso quotidiano e magari serale della bici.

    marco



    CITAZIONE (Triperott Von Oil @ 8/10/2012, 13:52) 
    Sarà ma io vedo sempre lo stesso traffico sul GRA -_-.

    Ma quelli difficilmente spariranno.
    In questo periodo che lavoro a Casilina incontro gente che arriva da Ostia e dai Castelli come pensi possano venire a lavorare li ?
    Forse se migliorassero i collegamenti via ferrovia e ne creassero di nuovi.

    Il piano quadro non può in alcun modo risolvere quel problema. chi abita fuori città continuerà ad usarlo
    ed anche chi la dovrebbe attraversare. dopotutto è nato per quello scopo.
    Il problema è interno alla città.

    marco
     
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  8. tenghetenghe
     
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    Al posto dell'esplorazione sulla FR3 rimandata causa pioggia ho preso il PQC di Roma Capitale e ho inizaito a leggerlo seriamente.
    1. Sullo stato dell'arte ci sono numerose imprecisioni ed errori nonché omissioni sulle ciclabili attuali e secondo me anche su quelle finanziate. Questo mi deprime perchè non c'è consapevolezza su cosa si dovrebbe provvedere ora come manutenzione e poi nella progettazione. Visto che ultima versione è stata fatta a Luglio 2012 dopo 2 mesi e mezzo di revisioni non mi riesce comprensibile come sia possibile ancora questa numerosità di 'sviste'.
    2. Sulle piste nel verde credo ci siano altri problemi ma di minore entità, così ad occhio.
    3. Sulle piste finanziate temo per la macroscopica omissione della Ciclabile Nomentana
    4. Le attività dei municipi dovrebbero essere coadiuvate da gruppi locali per l'individuazione di Zone 30 e ciclabili locali di ricucitura. Mi sembra che questo punto non abbia avuto seguito. Occorre costituire quei gruppi di quartiere/municipio (attenzione che si compatteranno) per cercare di individuare le azioni da fare e da proporre ora e in campagna elettorale. Spero solo che i gruppi non si disuniscano in micro particelle elementari
    5. Trasporto intermodale - ci sono 3 azioni da seguire una cara anche a chi mi ha contestato su twitter (denotando che se avesse letto il PQC forse sarebbe stato meglio).
    a) Bici pieghevoli su Bus e tram - definire modalità
    b) estensione orario bici 'normali' su metropolitane e ferrovie (almeno quelle gestite da ATAC)
    c) Requisiti per bici a bordo (o fuori - se lo consente MIT) quando si acquistano nuovi mezzi per alcune linee di autobus
    6. Azioni per tutela utenti deboli prevede di impegnare la Polizia di Roma Capitale per controlli su sosta e fermata in doppia fila e della velocità oltre i limiti consentiti
    Inoltre ci sono campagne di comunicazione e sensibilizzazione e la revisione della segnaletica stradale
    7. Ci sono gli scenari con l'elenco delle ciclabili previste ma oltre la disamina puntuale di tutte le tabelle e dei regolamenti (ottimo riassunto allo stato - credo di 1 anno fa però ...) ci sono i famigerati 1200 unità/ora misurati in 2 quarti d'ora nella giornata - ovvero se in 15 minuti in 2 momenti diversi della giornata su un tratto di strada passassero 300 (o più) ciclisti allora quel tratto dovrebbe avere la sua ciclabile su strada (ovvero non in uso promiscuo con pedoni, ma con auto/moto) riducendo lo spazio per veicoli (e quindi potendo richiedere adeguamento velocità massima).
    Ecco questo è quanto ho capito dal PQC - ora sta a noi agire, scegliere, richiedere, studiare, etc. etc. senza dividerci tra di noi.
    Ieri si dovevano vedere alcune persone per organizzare un incontro aperto a tutti per decidere cosa fare per questo prossimo futuro a Roma. Purtroppo impegni di lavoro mi hanno bloccato ma spero vivamente che si possa collaborare per vederci tutti.


    Le attuali ciclabili come abbiamo ribadito più volte anche su Roma Pedala, ma nello scrivere a 4 mani l'indagine sulle piste con Agenzia CQS Comune di Roma, sono state fatte dove non davano fastidio e senza un costrutto. In molti casi anche mal realizzate, ma vedo con piacere che in tanti le iniziano ad usare per andare anche al lavoro o per altri scopi ma non ricreativi e basta.

    Nel Piano Quadro c'è molto anche sui parcheggi sia come installazioni di stalli che come richiesta di istituire in ogni nuova area parcheggi almeno il 10% dello spazio totale una zona destinata a parcheggio bici. Le regole ci sono, ci servono gli amministratori e ci servono i controllori. Ora tante cose richieste in petizioni anche di poco tempo fa lì ci sono.

    Come facciamo senza unità e senza rappresentanti organizzati e qualificati a verificare che qualcuno porti avanti le cose promesse nero su bianco su un piano che alla fine era ben pensato ma poco creduto

    ML
     
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  9. Cicleppe
     
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    Tramite il Coordinamento Roma Ciclabile:
    "Coordinamento Roma Ciclabile

    20% DELLE SANZIONI PER FINANZIARE IL PIANO QUADRO DELLA CICLABILITA' COMUNALE: LA LEGGE E' CAMBIATA

    La legge 29.7.2010 n.120 ha abolito il comma della speranza per le ciclabili, ora possiamo affidarci solo alla buona volontà dei nostri amministratori.

    Riportiamo i risultati delle richieste inoltrate da Cycom, FAO Staff Coop Cyclist Community e relative considerazioni:

    Vi inoltro la risposta della Ragioneria Generale a firma del Direttore del Bilancio in merito al mio quesito sulla quota di bilancio che l'amministrazione avrebbe dovuto destinare alla mobilità ciclistica.
    Io mi basavo sulla legge 366/98 (20% delle multe), che è stata nel frattempo superata dalla legge 29 luglio 2010 che al n.120, comma 4 lettera c) modifica l'art.208 del Codice della Strada.
    In sostanza non esiste più un riferimento quantitativo chiaro che il CdS impone per interventi in favore della ciclabilità.
    D'altro canto, la delibera n.27 del 24 aprile 2012 che approva il Piano Quadro stabilisce che "il ricavato delle multe sia destinato a favore della mobilità ciclistica nelle quote necessarie alle fasi di attuazioni del progetto stesso". Ora, la prima fase "Scenario di breve periodo (2011-2013)" prevede un totale generale di 19.770.000,00€ (controllate nel piano).
    Considerato che nel 2011 è stato destinato poco più di un milione, nel prossimo bilancio dovremmo vedere almeno 18 milioni... sarà vero??

    Francesco Calderini
    Fao Staff Coop Cyclist Community"
    chiarimentisuquotedades
     
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  10. tenghetenghe
     
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    Non capisco il senso di quello che riporta Cicleppe che ha ben fatto a riportare quanto alcuni hanno cercato di volersi far dire. Cerco di spiegarmi qui sotto.
    Nel piano Quadro c'è un importo per le ciclabili finanziate, da realizzare negli anni. Non parla di percentuali. C'era un emendamento sul 10% che destra e sinistra hanno approvato ma di cui non c'è traccia nel documento principale.

    Cercavo di mobilitare le persone ad impegnarsi per concretizzare un piano e non mi Importa se si finanzierà con il 20% o il 10% del piffero. Se vogliono realizzare il Piano come ciclabili allora devono trovare i soldi. (Ma per inciso - mi era sembrato che non tutti volessero le ciclabili o sbaglio??)
    Mi sembra che se poi vogliono realizzare una ciclabile i soldi si trovano (SE e Sottolineo SE) come per la Ciclabile Nomentana, che speriamo si riesca a vederla andare oltre al progetto verso la gara!!

    Nei punti dal 4. in poi ci si deve impegnare in prima persona in ogni singola zona in ogni municipio, in ogni associazione o movimento o da soli. Le cose non ci cadono dall'alto pure se hanno stanziato i soldi.
    Cerchiamo di studiare (prima di chiedere cose a vanvera) il Piano. Se non sappiamo ogni riga cosa dice e come ci possiamo muovere ecco la figura che si fa. Ci hanno scritto con tanto di timbri che non sappiamo leggere e che non sappiamo di leggi.
    Già era stata fatta una denunci a vuoto, e ora se ne è fatta un'altra.
    Un 'trova' avrebbe risolto tante cose preventivamente.

    Che siano i gruppi dei municipi proposti da Bikediablo o le bike Square o le associazioni di zona o altro ma qualcuno si inizia a muovere a chiedere di applicare il 4. ma di verificare centimetro per centimetro 1. 2. 3.
    Studiamo tutti il Piano per capire - lo so l'età mi fa ripetere le cose, ma è questo il punto: solo se mi impegno in prima persona le cose le potrò ottenere, almeno con il solo studio e la riflessione.
    Poi chiedere e ottenere incontri per 5. 6. e 7. all'ufficio Bici, alla cabina di Regia, agli assessori, ai prossimi candidati, etc.
    Da alcuni discorsi non so chi tra CRC e SIC o BiciRoma o altri voglia/possa portare avanti questi discorsi a livello cittadino, certo è che se le persone non vogliono/possono lo dicano perchè qualcun altro possa agire.
    Avevo chiesto un incontro pubblico a CRC e SIC - come detto sopra - aperto a tutti i ciclisti di buona volontà. Domenica incontrandomi con qualcuno si parlava di organizzazione e non organizzazione. Però da Aprile ad oggi quasi nessuno ha portato avanti qualcosa in questo senso. Quel poco che si è ottenuto è stato merito solo di poche organizzazioni (cosa che metto in dubbio), ma non ha cambiato la situazione di un epsilon piccolo a piacere. Quindi ora serve l'impegno di tutti non solo a manifestare ma a dialogare e a controllare, lavoro meno mediatico, ma necessario.

    Scusate i toni ma sono un po' demoralizzato, avrei voluto un po' di passione. Spero di incontrare qualcuno sabato prossimo per il sopralluogo sulla FR3 così da chiarirci e vedere come possiamo impegnarci (non è una battaglia o una lotta, è un voler essere cittadini diversi, non snob, ma partecipi nella propria Città). Firmate tutti i referendum, tutte le petizioni, ma poi andiamo a cercare chi decide e facciamolo decidere (lavorare?).

    ML
     
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  11. Cicleppe
     
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    Il senso, per come la leggo io, è che i comuni non sono più vincolati dalla 366 per l'ammontare delle multe da destinare alla ciclabilità. Sta al loro buon cuore.
    Cicleppe :cicleppe:
     
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  12. Rument@
     
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    TengheTenghe ti ho mandato un messaggio privato per il sopralluogo di domani!
     
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11 replies since 27/9/2012, 15:22   554 views
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